E’ in programma verso fine marzo la cerimonia di donazione di uno speciale ecografo acquistato dalla nostra associazione C.I.D – Curare il dolore per sostenere l’operato del Centro di terapia antalgica di Castelfranco Emilia. La strumentazione, moderna e specifica per le esigenze della terapia antalgica, è stata acquistata utilizzando anche i fondi che l’associazione ha raccolto grazie al cinque per mille, a cui si sono aggiunti alcuni sponsor e il generoso contributo degli associati.
La data, l’orario e il luogo della cerimonia di consegna dell’ecografo saranno comunicati in un secondo momento. Per meglio far comprendere il valore della donazione abbiamo chiesto a Cristina Mastronicola, medico dirigente del Centro di terapia antalgica di Castelfranco Emilia, di spiegarcene il possibile utilizzo.
- Dott. Mastronicola, come funziona esattamente l’ecografo che viene donato dal Cid? Cosa lo differenzia da un normale ecografo?
L’ecografo è una strumentazione di ultima generazione: piccolo e compatto consente agli operatori di seguire il decorso dell’ago senza perdere di vista il tessuto/articolazione da infiltrare ed in questo consiste la sua particolarità.
- Che tipo di problemi potrà risolvere? A chi potrà essere utile?
Il nuovo ecografo può essere selezionato per i diversi tessuti: tessuti molli, articolazioni, nervi, plessi nervosi, vasi, ecc. Può essere rilasciata una chiavetta sulla procedura: l’uso dell’ecografo permette esecuzioni di infiltrazioni diagnostiche e terapeutiche. Si potranno eseguire neuro-stimolazioni elettriche in ambulatorio con riduzione dei tempi d’attesa e riduzione dell’esposizione radiologica del paziente, ma anche dello stesso personale medico. Ancora, questo ecografo può essere utilizzato per infiltrazioni articolari, infiltrazioni muscolari, infiltrazioni dei nervi periferici, valutazione del flusso ematico, inserimento di cateteri nei plessi venosi lungo il decorso dei nervi.
- Anche grazie al lavoro di supporto e sensibilizzazione sulle tematiche della cura del dolore dell’associazione C.I.D, è arrivato finalmente il terzo medico a supporto della vostra struttura.
E’ vero, posso confermare che anche grazie all’attenzione e all’aiuto della dottoressa Caruso, direttore sanitario dell’Ausl di Modena, è giunta la tanto attesa terza unità, che si sta già inserendo nell’organizzazione del Centro di terapia del dolore.