Anche l’arte, la percezione dell’armonia e della serenità che è in grado di trasmettere, possono incidere e aiutare nel percorso di cura dell’individuo. Di questo argomento si è parlato, nel dicembre scorso, a Castelfranco Emilia, nel corso di un incontro pubblico voluto dall’Amministrazione comunale dal titolo “L’arte che cura”, che l’associazione C.I.D – Curare il dolore ha contribuito ad organizzare. Il professor Emilio Rocchi ha indagato sentimenti e moti dell’animo umano come la commozione, la compassione e la consolazione. Argomenti non semplici, ma che la nostra associazione, sulla linea dei propri compiti statutari, ha voluto fossero affrontati nell’ottica di approfondimento di tematiche che ampliano il concetto di cura del dolore.
“Abbiamo sostenuto con convinzione questa bella iniziativa che si è tenuta presso la Casa della salute – spiegano dal C.I.D – E’ stata organizzata nell’ambito di un percorso più generale che porterà all’apertura del primo hospice territoriale dell’area centro, che entrerà in funzione, a Castelfranco Emilia, nella seconda parte dell’anno. Com’è noto, un hospice è una struttura pubblica capace di offrire spazi per una giusta accoglienza, conforto, una speciale attenzione e cura per il paziente e i suoi familiari nei momenti più difficili della malattia. Abbiamo ritenuto importante garantire il nostro sostegno perché affrontare il tema dell’hospice è anche riflettere su come aiutare, e aiutarci, a dare serena consapevolezza ai cittadini dell’importanza di un luogo pubblico, gratuito, a disposizione di tutti coloro che avranno bisogno di sostegno, a un certo punto della malattia, per continuare a vivere una vita degna, anche se fragile e con un orizzonte prefigurato. Anche questo, riteniamo, sia tra i compiti della nostra associazione. Siamo infatti – concludono dal C.I.D – un’associazione che non si limita ad affrontare il tema del dolore nella sua più comune accezione, non si limita, insomma, alla cronicità, ma riflette e indaga su una visione ampia della cura del dolore”.